Il reddito minimo di cittadinanza garantito è un sussidio riconosciuto dalla UE a tutti coloro che non hanno un lavoro o hanno un reddito basso. Secondo i dettami del welfare europeo ogni cittadino ha diritto ad un reddito sufficiente che gli consenta di soddisfare i proprio bisogni elementari: mangiare, avere un tetto dove dormire, vestirsi ed acquistare dei beni necessari per avere una vita dignitosa. Fantasie da welfare state? Assolutamente no. Il problema è che in Italia di tutto ciò non se ne parla, poichè è l’unico paese della UE assieme alla Grecia che non prevede alcun reddito minimo di cittadinanza pur essendo un diritto garantito proprio dal Parlamento europeo.
Andando a dare uno sguardo agli altri paesi della UE capiamo perchè in Italia non si parla di reddito di cittadinanza, un diritto riconosciuto in tutti gli altri stati.
GRAN BRETAGNA: A partite dai 18 anni chi non ha un lavoro e non ha risparmi superiori a 12.775 euro può beneficiare dell’Income-based Jobseeker’s Allowance, vale a dire 350 euro al mese per un periodo illimitato.
GERMANIA: I cittadini tra i 16 e i 65 anni senza lavoro possono beneficiare dell’Arbeitslosengeld II, un sussidio di 345 euro più altre sovvenzioni per l’affitto e il riscaldamento.
FRANCIA: I disoccupati che hanno raggiunto i 25 anni di età possono contare sul Revenu minimum d’insertion, un sussidio economico accompagnato da altre sovvenzioni per le spese scolastiche, gli affitti e le ristrutturazioni.
BELGIO: La Minimax garantisce un reddito minimo di 650 euro alle persone indigenti che non hanno mezzi sufficienti per sopravvivere.
LUSSEMBURGO: Il Revenue minimum guaranti è un indennizzo per permettere alle persone di raggiungere una condizione di vita soddisfacente, e arriva fino a 1100 euro al mese.
Sussidi e sovvenzioni per le famiglie in difficoltà sono previsti anche in Norvegia, Belgio ed Olanda, e perfino in Spagna e Portogallo che nemmeno se la passano tanto bene. Insomma praticamente in tutti i paesi europei viene garantito il reddito minimo di cittadinanza, ma non in Italia e in Grecia. Come detto nessuno ne parla, perchè un giorno potremmo svegliarci e decidere addirittura di far valere un nostro diritto. E allora meglio mantenere nell’ignoranza il popolo italiano, interessato più al pancione di Belen o al vincitore di Amici. Recita il primo articolo della Costituzione: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”. Forse un tempo. Oggi il lavoro non è più un diritto ma un miraggio, una sorta di concessione di cui solo pochi fortunati possono beneficiarne.
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