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mercoledì 15 gennaio 2014

FALSI MITI SULLA CRISI

Come sfatare i falsi miti sulla crisi, speciale Germania (Ecco come trucca i conti e ci fa fessi mentre i nostri politici si fanno belli stando alle regole) – Parte 1

Quante volte ci hanno ripetuto dai pulpiti televisivi e dalle testate giornalistiche che noi, terroni, piccoli ed olivastri dovremmo andare a scuola di civiltà e progresso dai tedeschi? Quanto ci hanno infarcito le meningi, l’orgoglio e anche qualcos’altro con le tanto acclamatevirtù teutoniche grazie alle quali la crucchia sovrasterebbe il mondo intero: innovazione, rigore, ordine, pulizia, organizzazione e onestà?
Ebbene se non vi basta la notizia dello scorso mese sulle mazzette che la Merkel avrebbe intascato dalla Mercedes preparatevi a tutto il resto che ancora o non sapete, oppure non credete sia possibile, perché sta per arrivare un bastimento di nuovi falsi miti tutti da sfatare. Anzi vi offriamo in frutto già pulito e sbucciato, perché a sfatarli ci ha già pensato il gruppo Economia 5 Stelle.
E se avete ancora paura di incrociare un piddino o un articolista del sole 24 ore, alzate lo sguardo perché adesso avete la criptonite nel pdf (in uscita domani con la seconda parte).
Dettaglio della cover dello speciale dedicato al mito della Germania
La cover dello speciale dedicato al mito della Germania. Scaricalo dalla pagina Facebook di economia 5 stelle

Partiamo dunque alla scoperta dei FALSI MITI SULLA CRISI, SPECIALE GERMANIA. Ecco come trucca i conti e ci fa fessi mentre i nostri politici si fanno belli stando alle regole.

1 – GERMANIA E ITALIA SONO RISPETTIVAMENTE LO STATO PIÙ VIRTUOSO ED IL MENO VIRTUOSO D’EUROPA – FALSO
Germania ed Italia hanno due saldi primari totalmente uniformi. Il saldo primario è il risultato della somma tra la spesa pubblica e i prelievi fiscali. Se il saldo è positivo significa che lo Stato ha tassato più di quan-to abbia speso e se andiamo a vedere i conti l’Italia fa saldo primario attivo dal 1992 salvo in tre anni (anno 2002, pareggio di bilancio; 2009 -0,5%; 2010, -0,6%), ossia l’Italia è tra i Paesi più virtuosi e nell’anno 2013 è risultato il più “virtuoso” in assoluto battendo la Germania (dati Commissione europea aggiornati a giugno).
Invece nel 2003 Francia e Germania sforarono i vincoli europei e l’allora Governo Berlusconi ritenne di non richiedere la procedura di infrazione convinto che Francesi e tedeschi ci avrebbero restituito il favore in caso di bisogno. S’è visto com’è andata a finire. Ciò significa anche che l’Italia ripaga tutti i costi e gli sprechi tassando i suoi cittadini, senza che i costi incidano sul debito, il che dimostra che il debito pubblico aumenta per effetto degli interessi accumulati.
Dobbiamo comunque specificato che il pareggio di bilancio se non addirittura il saldo primario attivo, sono una falsa virtù, in quanto dimostra il fatto che uno Stato priva i propri cittadini della ricchezza che si sono guadagnati con il duro lavoro.

2 – GERMANIA E FRANCIA RISPETTANO I PARAMETRI (NON SFORANO) DEI TRATTATI EUROPEI – FALSO
Abbiamo già visto come nel 2003 Germania e Francia sforarono il famoso vincolo del 3% nel rapporto deficit/PIL imposto dal trattato di Maastrich senza incorrere nella procedura di infrazione
Inoltre la Germania nel 2013 è stata finalmente messa sotto inchiesta per aver sforato per ben oltre i tre anni consecutivi imposti come limi-te massimo dai trattati europei il tetto del 6% di attivo nella bilancia commerciale.
Questo limite prevede che il restante surplus avvenga dopo aver investito nei Paesi più svantaggiati le risorse per la ulteriore produzione. In pratica la Germania avrebbe dovuto far si che aziende tedesche aprissero stabilimenti nel Sud Europa, cosa che non è avvenuta.

3 – LA GERMANIA FINANZIA LA SPESA PUBBLICA ESATTAMENTE COME FA L’ITALIA – FALSO
Mentre l’Italia si finanzia essenzialmente vendendo Titoli di Stato alle aste dei titoli (indebitandosi sui mercati privati), la Germania si finazia stampando moneta da sé, semplicemente perché dispone di due banche nazionali (la KFW che acquista bund alle aste primarie e la Bundesbank sulle aste secondarie) che svolgono la funzione che da noi fu appannaggio della Banca d’Italia, ovvero comprano i bund tedeschi stessi, cosa prevista dai trattati ma che l’Italia non fa.

4 – GERMANIA E FRANCIA PARTECIPANO ALLE ASTE DEI TITOLI DI STATO CON PARI OPPORTUNITÀ DELL’ITALIA – FALSO
Secondo la BCE il valore di uno Stato deve essere giudicato esclusivamente dai mercati cosa che invece per Germania e Francia non avviene. La Germania partecipa alle aste dei Titoli di Stato con due banche nazionali che abbassano il tasso di interesse calmierando i mercati dei titoli. La KFW (posseduta al 80% della Repubblica federale e al 20% dai Lander – altri soggetti pubblici) finanzia direttamente la spesa pubblica senza che le risorse utilizzate per finanzia e quella spesa vengano aggiunte al debito pubblico, così come avviene per la spesa pensionistica.
Inoltre sempre tramite la Bundesbank (banca centrale tedesca) partecipa all’asta secondaria dei titoli; cosa permessa dai trattati ma impossibile per l’Italia che non ha più nessuna banca nazionale (la Banca d’Italia è stata privatizzata nel 1981 e nel 2013 è stata ancor più separata dalle funzioni per la quale era stata creata in modo che in futuro l’Italia non possa più riappropriarsene).
Per di più le banche private italiane hanno tutto l’interesse che gli interessi sui titoli siano elevati, così ci guadagnano. In altre parole la Germania ha un debito occulto enorme.
La Francia fa qualcosa che ha del comico. Dato che lo statuto della BCE consente alla stessa l’acquisto dei titoli di Stato di quei Paesi che godono di un rating di tripla A, la Francia ha pensato bene di dotarsi di una propria società di rating con sede a Martinica, un’isola ex colonia francese, che rilascia appunto la valutazione massima dei titoli francesi.Cioè è come se l’Italia si accordasse con San Marino per fare la stessa cosa.
Quindi la BCE aggira alle proprie regole quando fa Quantitative Easing nei confronti della Francia acquistando appunto titoli con finta tripla A.

5 – LA GERMANIA HA UN DEBITO PUBBLICO BASSISSIMO – FALSO
Il debito tedesco è il più alto in Europa ed il terzo al mondo già da metà del 2011, la Germania ha un debito pubblico di circa il 100% (97,4%) e risulta essere il peggior debitore d’Europa.

6 – SE ANGELA MERKEL FOSSE MESSA A PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ITALIANO, NELLE CONDIZIONI ATTUALI DELL’ITALIA, POTREBBE RIPRODURRE IL MODELLO ECONOMICO TEDESCO ANCHE DA NOI – FALSO
Perché l’Italia non è dotata delle leve finanziarie che invece la Germania utilizza ampiamente, quindi la Merkel si troverebbe nella stessa situazione dei nostri politici. Di dover tagliare welfare e spesa pubblica.

7 – LA GERMANIA È LA LOCOMOTIVA D’EUROPA – FALSO
La Germania non funge da traino per i Paesi più svantaggiati della zona euro. Anzi, essa fa una corsa a sé in aperta concorrenza con gli altri Stati del mondo, compresi quelli della zona Euro. Il divario economico tra i Paesi del sud Europa diviene ogni mese sempre più marcato. La moneta unica, i diversi regimi fiscali fra Stati, le differenti economie ed i parametri europei applicati in maniera difforme mettono i Paesi dell’eurozona in aperta concorrenza basata sull’export, visto che i governi non possono finanziare e decidere i propri piani industriali autonomamente.

1 commento:

  1. La disoccupazione è un indicatore ritardato, ma gli Stati Uniti si stanno avvicinando alla piena occupazione. Ci sarà un sacco di gente pronta a chiedere un aumento in un futuro non troppo lontano.
    Se si inizia a tenere conto di questo fattore non è difficile capire perché il mercato azionario si è preoccupato riguardo la fine dello status quo nel corso degli ultimi mesi.
    Tutto ciò rischia di spingere verso l'alto la velocità dei soldi? Non sembra probabile? La tecnologia sta in realtà andando a spingere verso il basso ancora di più. La società di consulenza di tecnologia globale Gartner stima che il 25% dei posti di lavoro sarà sostituito dalla tecnologia entro il 2025, che è meno di nove anni.
    Il grande take away qui è che mentre tutti avranno un beneficio dalla tecnologia non tutti faranno lo stesso tipo di lavoro nel prossimo decennio. Dovete conoscere le opportunità di investimento che vi permetteranno di emergere in un nuovo ambiente in rapida evoluzione.

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