GIUSEPPE GIULIETTI – Un governo ombra senza ombre
Non sappiamo se e come Rodotà risponderà alla proposta di governo ombra lanciata da Paolo Flores d’Arcais, tuttavia si tratta di una suggestione che sarebbe sbagliato lasciar cadere nel nulla.
Di fronte alla ipotesi di un governo che veda insieme Pd e Pdl, é necessario mettere subito in campo una proposta politica capace di andare oltre la declamazione e l’invettiva quotidiana e di incalzare gli interlocutori sulle contraddizioni che si apriranno inevitabilmente.
Basti pensare agli F 35, alle missioni militari, alla patrimoniale, alle riforme dell’università e della scuola pubblica, per non parlare di lotta alla corruzione, del conflitto di interessi, della controriforma della giustizia, della stretta sulle intercettazioni e sul diritto di cronaca…
Dei diritti civili non si potrà parlare per non scontentare gli integralisti, dentro e fuori il governo.
Non basterà dire di No, sarà anche il caso di dare forma politica al dissenso sociale, civile, culturale che si manifesterà giorno dopo giorno, ammesso che il governo nasca davvero.
L’idea del governo ombra può essere una strada, a patto che lo coordini davvero Rodotà e che a Lui sia concesso di scegliere liberamente i collaboratori e le collaboratrici, senza vincoli di parte o di partiti, senza bilancini, aprendo decisamente anche ad associazioni e movimenti, e pescando le migliori energie professionali disponibili.
Per questo occorre che ciascuno, partito, movimento, associazione che sia, rinunci a qualcosa, faccia un passo indietro, riduca la dose quotidiana di narcisismo politico e mediatico, altrimenti anche questa proposta naufragherà e il professor Rodotà sarà costretto a declinare l’invito.
Giuseppe Giulietti
Di fronte alla ipotesi di un governo che veda insieme Pd e Pdl, é necessario mettere subito in campo una proposta politica capace di andare oltre la declamazione e l’invettiva quotidiana e di incalzare gli interlocutori sulle contraddizioni che si apriranno inevitabilmente.
Basti pensare agli F 35, alle missioni militari, alla patrimoniale, alle riforme dell’università e della scuola pubblica, per non parlare di lotta alla corruzione, del conflitto di interessi, della controriforma della giustizia, della stretta sulle intercettazioni e sul diritto di cronaca…
Dei diritti civili non si potrà parlare per non scontentare gli integralisti, dentro e fuori il governo.
Non basterà dire di No, sarà anche il caso di dare forma politica al dissenso sociale, civile, culturale che si manifesterà giorno dopo giorno, ammesso che il governo nasca davvero.
L’idea del governo ombra può essere una strada, a patto che lo coordini davvero Rodotà e che a Lui sia concesso di scegliere liberamente i collaboratori e le collaboratrici, senza vincoli di parte o di partiti, senza bilancini, aprendo decisamente anche ad associazioni e movimenti, e pescando le migliori energie professionali disponibili.
Per questo occorre che ciascuno, partito, movimento, associazione che sia, rinunci a qualcosa, faccia un passo indietro, riduca la dose quotidiana di narcisismo politico e mediatico, altrimenti anche questa proposta naufragherà e il professor Rodotà sarà costretto a declinare l’invito.
Giuseppe Giulietti
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