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mercoledì 30 ottobre 2013

Dobbiamo adattare la valuta alle diverse culture, non il contrario

"Dobbiamo adattare la valuta alle diverse culture, non il contrario" H.O. Henkel



Hans Olaf Henkel sul "Manifesto di solidarietà economico"

 di Alessandro Bianchi

Hans Olaf Henkel. Fino al 2000 Presidente della Confindustria tedesca (DBI), professore Onorario di Management Internazionale all'Università di Mannheim.  Autore di "Gli Euro-bugiardi: salvataggi insensati, rischi occultati - così veniamo ingannati"

- Lei è tra i firmatari del "Manifesto di solidarietà europeo", che invoca una dissoluzione controllata della zona euro, con l'uscita, nello specifico, dei paesi del nord economicamente più forti. E' l'unica soluzione percorribile oggi per salvare l'Ue? E cosa rischiano i paesi del continente nel proseguire con le politiche attuali?
Io vedo tre alternative. Tutte tre comportano dei rischi, ma sono meglio dell’ attuale “Andiamo avanti così ”. Come prima opzione si potrebbero far uscire dalla zona euro i paesi che non riescono a rimanere più nell’euro se non con gli aiuti. Se facessimo così per esempio in Grecia ci assumeremmo il rischio di “una corsa agli sportelli delle banche” non solo ad Atene ma anche forse il giorno dopo a Madrid e a Lisbona. Come seconda alternativa, si potrebbe tornare tutti alle nostre vecchie monete. Questo comporterebbe il rischio di una rinazionalizzazione anche in altri settori con un conseguente danno per il mercato unico europeo. La terza opzione è la nostra proposta, che prevede l’uscita insieme di Finlandia, Olanda, Austria e Germania e la fondazione di una seconda moneta euro. Oggi l’euro è una valuta troppo forte per i paesi del sud e troppo debole per quelli del nord, con la conseguenza che i prodotti italiani sul mercato mondiale risultano troppo cari e quelli tedeschi  sono diventati troppo a buon mercato. Il risultato è una una bassa crescita e disoccupazione in Italia e timori di inflazione in Germania. 
Con l’uscita dei paesi del nord l’euro si deprezzerebbe e l’industria italiana potrebbe nuovamente esportare di più, mentre per quella tedesca sarebbe più difficile esportare a danno dei paesi del sud Europa. Per questo motivo la nostra proposta è stata pubblicata in un “Manifesto di Solidarietà Europea” e viene sostenuta in particolar modo da economisti del sud Europa.
- Nelle recenti elezioni in Germania, è rimasto deluso dal fatto che AFD non abbia superato la soglia di rappresentanza al Bundesbank o ritiene il 4,7% un buon risultato per il futuro? E come spiega il plebiscito del popolo tedesco verso Angela Merkel?
Certo avrei preferito vedere la presenza dell’AFD in Parlamento, anche perché così la Germania rimane l'unico paese dell’ UE senza un partito critico dell'euro. Una ragione di tale situazione risiede nella “Mancanza di Alternativa” proclamata dalla Cancelliera Merkel, che la maggior parte dei tedeschi prendono ancora per buona.
- Ritiene davvero il sistema economico tedesco – bassi salari, aggressività internazionale per le esportazioni e controllo dei prezzi - il modello che tutti i paesi della zona euro devono seguire? Ci sono cambiamenti di politica economica che invoca per il suo paese?
No, io non la penso così. In realtà, l'Italia era un avversario molto pericoloso per l'industria tedesca prima dell'euro. Le svalutazioni italiane ci resero la vita difficile. Ma in una moneta unica si tratta di una politica non possibile da attuare.
Il modello italiano è buono per l'Italia, il modello tedesco è buono per la Germania. Ma l’Euro costringe ad adattare la nostra cultura economica alle esigenze di una valuta. Io sono per l’approccio opposto: abbiamo bisogno di adattare la valuta alle diverse culture del nord e del sud Europa. È per questo che io sono per un Euro del Nord Europa.
- In una sua dichiarazione recente ha sostenuto come "gli euro-salvatori stiano minando le fondamenta della democrazia nel continente". Si riferiva anche alla creazione dell'EMS, al Patto di stabilità ed al Two Packs?
“La clausola No-Bail-Out” prevista dal Trattato di Maastricht è stata illegalmente disattesa. E' democratico? Nella Banca Centrale Europea (BCE), Malta ha lo stesso potere di voto dell'Italia. E' democratico? Il MES ora può salvare, ad esempio, una banca in Francia senza che il Parlamento tedesco sia interpellato. E inoltre i contribuenti tedeschi devono partecipare con il 27% dei depositi al MES. E' democratico? Prima della crisi dell'euro, la Germania era il paese più amato tra i greci, oggi siamo il più odiato. E' un bene per la democrazia?
- Le elezioni europee del prossimo anno saranno un test per tutti i movimenti e partiti che mettono in discussione l'attuale sistema europeo. Si tratta di realtà molto etorogenee tra loro, Syriza in Grecia, l'Afd in Germania, l'Ukip di Nigel Farage in Inghilterra ed il Movimento cinque stelle in Italia. Riusciranno secondo Lei a trovare un modo per proporre soluzioni comuni all'interno del Parlamento europeo ed impedire così che siano i partiti di estrema destra ad emergere come l'unica alternativa all'austerità?
Certo! L'AFD è un partito liberale. E’ per la sussidiarietà come i salvatori dell’ euro sono invece per la centralizzazione. E’ per la concorrenza, come i salvatori dell’ euro sono invece per l’armonizzazione. Ed è per la responsabilità autonoma per il debito di uno stato e contro la socializzazione del debito di uno stato.

(Traduzione a cura della redazione dell'AD)
Il testo originale dell'Intervista: 

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