la politica energetica tedesca
Di Valentina Sorrenti
Fulvio Conti si scaglia contro la politica energetica tedesca. L'ad di Enel ha chiesto all'Unione europea di considerare se la scelta effettuata dalla Germania di esentare l'industria dal pagamento degli incentivi alle fonti rinnovabili possa costituire un aiuto di Stato. Conti lo ha annunciato nel corso di un'audizione alla commissione Industria del Senato, aggiungendo che l'Ue si è riservata di valutare la questione.
La Germania ha preferito alleggerire la bolletta dei consumatori industriali allocando la maggior parte degli oneri, in particolare quelli per l'incentivazione delle rinnovabili, sui consumatori domestici. In Italia, diversamente, la scelta è stata quella di ridurre l'onere per le famiglie penalizzando alcune categorie di clienti industriali", ha spiegato il manager.
La politica delle autorità tedesche "rasenta gli aiuti di Stato", ha quindi denunciato Conti riferendo di aver detto a Bruxelles che "quando si tratta di venirci addosso con le multe sull'Alcoa siete subito pronti, altrimenti siete un po' più timidi. Ma in Germania sono i cittadini a pagare i 20 miliardi in più di extracosto, mentre i cittadini italiani pagano l'energia molto meno dei cittadini tedeschi".
Il top manager, ha voluto precisare un portavoce di Enel, non ha agito in qualità di amministratore delegato della società ma in virtù delle cariche che riveste nell'associazionismo europeo di settore. Secondo Conti, inoltre, la mancanza di una politica energetica unica in Europa sta distruggendo l'industria e l'ambiente. "Se ci fosse una politica europea ci potremmo mettere a tavola con i russi chiedendo uno sconto. Ma l'Europa vive con 28 politiche nazionali diverse e questo sta distruggendo l'industria e anche l'ambiente", ha concluso l'ad.
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