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mercoledì 6 novembre 2013

CRISI : AL GRIDO DI GOVERNO FUORI LEGGE E BASTA TROIKA

Grecia e Portogallo protestano contro l'austerità
   

di rassegna.it




Grecia Portogallo scioperano contro le politiche di austerità. In Portogallo, dopo lo sciopero delle poste il 25 ottobre,l'8 novembre è previsto lo sciopero unitario di tutti i dipendenti pubblici, il 9 trasporti e telecomunicazioni. 

Tra le misure più impopolari ci sono la riduzione dei salari nel pubblico impiego e l'aumento di 5 ore settimanali dell'orario, l'aumento dell'età pensionabile a 66 anni, la riduzione del 2% delle pensioni superiori ai 600 euro ed il blocco delle pensioni di reversibilita' se il cumulo supera i duemila euro mensili. Il bilancio prevede una manovra di 3,9 miliardi (il 2,3% del Pil) per rispettare i paramenti imposti dalla Troika (Ue, Bce, Fmi) per la concessione di 78 miliardi nel 2011, e che per il 2014 prevedono un disavanzo del 4%.


Il malcontento dalle parti di Lisbona e Porto cresce in maniesra esponenziale. Erano migliaia i portoghesi in piazza il primo novembre per protestare davanti al parlamento impegnato a votare in prima lettura la legge di bilancio 2014, un nuovo piano di austerità che nelle intenzioni del governo dovrebbe consentire al paese di concludere il piano di aiuti internazionali.


Al grido di “governo fuori legge” o “basta troika”, i manifestanti hanno raccolto l’invito della Cgtp, la principale confederazione sindacale portoghese, e hanno messo sotto accusa la politica di austerità condotta dal governo di centrodestra sotto la guida dell’Unione europea e del Fondo monetario internazionale.


La musica non cambia in Grecia. In programma il 6 novembre c'è il secondo sciopero generale di 24 ore in meno di 4 mesi. E' stato indetto dalle due confederazioni, quella dei lavoratori pubblici (Adedy) e quella dei privati (Gsee), anche in questo caso contro le politiche di austerità del governo del premier Antonis Samaras. Allo sciopero ha già preannunciato la propria adesione la Federazione nazionale dei lavoratori marittimi (Pno) i cui iscritti in quella giornata terranno all'ancora nei porti tutte le navi mercantili e passeggeri, isolando così di fatto la Grecia continentale dalle isole.


"Bisogna trasformare i nostri scioperi in vere lotte popolari - dice il messaggio con cui è stato indetto lo sciopero - possiamo fermarli !" Questa volta gli slogan sono molto forti contro i mezzi di comunicazione di massa , che "creano una realtà virtuale". "Due milioni di disoccupati, tre milioni di cittadini senza aiuti sociali e ci vogliono raccontare che ora siamo sulla via giusta".


Il 3 novembre, tra l'altro, sempre in Grecia, i negozi sono rimasti aperti per la prima volta di domenica , grazie ad una nuova legge varata all'inizio di quest'anno, come parte degli sforzi per la liberalizzazione del settore e favorire la crescita dei consumi. I sindacati dei lavoratori, però, hanno protestato con uno sciopero di 24 ore. 


Questo l'ambiente che, salvo imprevisti dell'ultim'ora, troveranno ad Atene i rappresentanti della troika per riprendere le trattative con il governo sullo stato dell'attuazione del piano di risanamento dell'economia greca interrotte il 29 settembre. I negoziati, che si prevedono alquanto duri, saranno decisivi, in quanto dal loro esito dipenderà se la potrà avviarsi verso l'uscita dalla crisi economica oppure dovrà continuare sulla strada dell'austerità, della recessione e della disoccupazione.


http://www.rassegna.it/articoli/2013/11/6/106150/sciopero-generale-in-grecia-basta-austerita

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