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sabato 16 novembre 2013

Letta a Berlino, difende la legge di stabilità.

Letta a Berlino, attenti o
avrete deserto intorno

Di Francesca Gerosa
Letta a Berlino, attenti o<br>avrete deserto intorno

















Il premier Enrico Letta difende coi denti la legge di stabilità dopo l'altolà della Commissione europea. "Non è una bocciatura, io difendo la strada che abbiamo scelto: i nostri conti sono giusti, una giusta tenuta dei conti e delle regole che non soffochi la ripresa, troppo rigore fine a se stesso soffocherebbe la ripresa", questa la risposta del presidente del consiglio ai rilievi alla legge di stabilità da parte della Commissione Ue.

Secondo la Commissione Ue il disegno di legge di stabilità approvato dal governo Letta non conduce a una sufficiente riduzione né del deficit strutturale né del rapporto debito/pil richiesto da Bruxelles. A meno che non si raccolgano ulteriori risorse attraverso la spending review, l'Italia non potrà finanziare a decifit ulteriori investimenti il prossimo anno.

Ma Bruxelles, a detta di Letta, non tiene conto del pacchetto di privatizzazioni che è pronto e darà effetti positivi nel 2014 sul debito pubblico italiano oltre alla spending review, alla rivalutazione delle quote di Bankitalia e al rientro dei capitali dall'estero. "Si libereranno risorse e renderanno possibile investimenti produttivi che la Commissione Ue lega al debito troppo alto". Un debito che però "sta scendendo come dimostrano i tassi d'interesse e questo mi incoraggia". 

Il governo italiano continuerà dunque a battersi per un'Europa che non sia l'Europa del troppo rigore che impedisce la ripresa, infatti "di sola austerità si muore, la sola austerità farà vincere alle prossime elezioni europee i movimenti euroscettici come quelli di Le Pen o in Italia di Grillo. A quel punto le cose non saranno più facili in Europa", ha ammonito il premier, lanciando una stoccata ai tedeschi: "gli ho detto che se restano forti da soli, resteranno così per poco, resteranno in un deserto". 

Letta resta quindi convinto che la strada intrapresa sia quella giusta e che i risultati ci saranno, anche grazie alle altre misure che il governo sta studiando sia per ridurre il debito pubblico italiano sia per far ripartire l'economia. In particolare, l'esecutivo sta lavorando a misure per agevolare l'accesso al credito delle imprese.

"Cercheremo di aiutare le piccole imprese del nostro Paese, che vivono con fatica la globalizzazione, il tema centrale è il credito, lavoriamo per mettere una forte iniziativa di garanzia creditizia". Un'iniziativa "assolutamente vitale" perché oggi il tema del credito "è il più delicato ed è il più pesante". 

E in tema lavoro, Letta ha osservato che la Cig non basta per i lavoratori che perdono il lavoro e hanno difficoltà a essere ricollocati. Per questo presto saranno messe in campo altre misure sul lavoro, rivolte non solo ai giovani. Letta resta quindi determinato e fiducioso: la legge di stabilità "funzionerà", l'unico suo timore al momento sembra essere solo quello che qualcuno stacchi la spina al suo governo: "perché l'Italia abbia credibilità in Europa deve essere un Paese ordinato, anche dal punto di vista politico-istituzionale, non deve dare l'idea che ogni giorno può succedere un terremoto".

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