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venerdì 22 novembre 2013

Privatizzazioni, 12 mld per abbattere il debito. Sul mercato vanno Eni, le reti Cdp e Fincantieri

Privatizzazioni, 12 mld per abbattere il debito.
Sul mercato vanno Eni, le reti Cdp e Fincantieri

Al via il piano di cessioni per convincere la Commissione Ue a garantire all'Italia la possibilità di maggiori investimenti senza appesantire il rapporto deficit/Pil. Slittano il congelamento della seconda rata Imu - per il quale resta il nodo dei terreni agricoli - e la rivalutazione di Bankitalia























MILANO - Slitta a martedì prossimo l'esame e il varo del decreto per cancellare la seconda rata dell'Imu sulla prima casa, che era all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri di oggi. Stessa sorte per la rivalutazione delle quote di Bankitalia, mentre prende forma l'intervento sulle privatizzazioni finalizzato ad abbattere il debito pubblico e a convincere la Commisione UE a liberare la possibilità di fare investimenti aggiuntivi senza che si intacchi il rapporto tra deficit e Pil. I nodi ancora da sciogliere riguardano l'estensione della cancellazione della seconda rata dell'Imu anche ai terreni agricoli e la ricezione di un parere della Banca centrale europea, che deve dare il proprio "ok" alla decisione sul valore di via Nazionale.

Nella conferenza stampa dopo il Cdm, il premier Enrico Letta ha spiegato che si "tratta solo di motivi formali", ma "come sempre abbiamo sostenuto la seconda rata dell'Imu non sarà pagata dalle famiglie e dai cittadini. Questo è il nostro impegno e sarà rispettato". Anche in considerazione di questi passaggi tecnici necessari, il pagamento degli acconti fiscali che dovrebbero coprire la seconda rata Imu "viene spostato dal 30 novembre al 10 dicembre". Doveroso il pensiero alla Sardegna, che ha aperto la conferenza: "Sentiamo una voglia di partecipare da parte
dell'intera comunità nazionale alla tragedia che è accaduta in Sardegna. Ora non dobbiamo lasciarli soli".
 
Il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, ha invece spiegato che domani l'Eurogruppo dirà la sua suigiudizi che la Commissione Ue ha stilato per la Legge di Stabilità. Il ministro ha ricordato che la Commissione "non ha bocciato" la Manovra, "ma ha preso atto del fatto che il debito pubblico, per la recessione e la decisione di rimborsare i debiti della Pa (27 miliardi nel 2013 e 20 nel 2014), sarebbe salito". Ma "già a Bruxelles avevo ricordato che i provvedimenti in via di definizione avrebbero riportato sotto controllo il debito" e il commissario Rehn "ha detto che di fronte a questi" passi operativi ulteriori "l'Italia avrebbe potuto sfruttare la clausola sugli investimenti". Saccomanni, in sostanza, spera che già domani i ministri delle Finanze della moneta unica diano indicazioni di apprezzare il piano di privatizzazioni e lascino aperte le porte a Roma perché possa sfruttare lo spazio di investimenti aggiuntivi.

Partecipazioni. Una quota di controllo di Sace e Grandi Stazioni, poi quote non di maggioranza di Enav, Stm, Fincantieri, Cdp Reti, il gasdotto Tag. Sono queste le società per le quali si è previsto un pacchetto di privatizzazioni in rampa di lancio nei prossimi giorni. Letta ha anche annunciato il via libera all'operazione di cessione di un pacchetto del 3% di Eni, affiancato a un buyback del Cane a Sei zampe che non farà scendere lo Stato sotto il 30% del capitale, la famosa soglia d'Opa. In pratica, con il riacquisto di titoli azionari effettuato dalla società petrolifera, la partecipazione del Tesoro, in mano principalmente alla Cdp, crescerebbe al 33%; proprio di quel 3% aggiuntivo si avvia la dismissione e Saccomanni ha spiegato che dovrebbe valere 2 miliardi. Il titolare delle Finanze ha aggiunto che sul mercato andranno una quota del 60% di Sace e Grandi Stazioni. Per Enav e Fincantieri si tratta del 40%, mentre "nel complesso delle privatizzazioni che riguarderanno le reti in mano alla Cdp saremo nell'ordine del 50%". "Da queste operazioni - ha aggiunto Letta - dovrebbero entrare tra i 10 e 12 miliardi di euro, di cui la metà vanno a riduzione del debito nel 2014 e l'altra parte a ricapitalizzazione della Cdp".

Imu. Per esentare dal pagamento dell'Imposta municipale anche i terreni agricoli, rispetto alle risorse finora trovate, servono 400 milioni, ai quali se ne associano altri 500 per assicurare ai Comuni il gettito atteso per il 2013. In pratica, nel calcolare le coperture necessarie all'esenzione sia dalla prima che dalla seconda rata, il governo ha sempre fatto riferimento agli introiti dell'ultimo anno di pagamento, il 2012. L'anno scorso dall'Imu sulla prima casa e su terreni e fabbricati agricoli a dicembre entrarono 2,4 miliardi di euro. Ma nel 2013, 600 Comuni hanno aumentato l'aliquota base del 4 per mille, portandola in molti casi al 6 per mille, con una differenza rispetto al 2012 che ammonta appunto a circa mezzo miliardo di euro. Risorse che ora mancano dai bilanci comunali e che le amministrazioni chiedono dunque come compensazione allo Stato centrale.

Già ieri, la Coldiretti aveva ammonito il governo su una possibile impasse: "Un dietrofront nei confronti degli impegni assunti per abolire l'Imu sui terreni e i fabbricati strumentali all'attività agricola sarebbe inaccettabile e metterebbero a rischio la credibilità delle Istituzioni. Le imprese hanno bisogno di certezze e stabilità e non certo di una tassa ingiusta che colpisce i fattori di produzione". Lamentele raccolte dal ministro Nunzia de Girolamo, che ha insistito perché si trovasse la quadra e piuttosto rinviasse la trattazione del provvedimento.

Bankitalia. Oltre alla seconda rata Imu, sul tavolo del Cdm - iniziato con un minuto di silenzio per ricordare le vittime dei nubifragi in Sardegna - c'era anche un dl per la rivalutazione delle quote delle banche inBankitalia. Ma anche su quest'ultimo fronte, una decisione verrà presa solamente nella prossima settimana in attesa di una comunicazione da parte della Bce, che dovrebbe arrivare a giorni. 

Tra le altre misure, Letta ha spiegato che il Cdm ha deciso di presentare un emendamento alla Legge di Stabilità che riguarda il "ripristino completo delle somme legate alla non autosufficienza" e fra queste quelleper i malati di Sla.  Quanto alla revisione della spesa, oggi "Carlo Cottarelli ha presentato ai ministri il piano sulla 'spending review'. C'è stata una discussione di metodo e di merito. Sulla spending review ci giochiamo molto del lavoro prossimo", ha aggiunto Letta. "Abbiamo valutato e deciso che le risorse che saranno trovate saranno finalizzate a tre grandi obiettivi: un ulteriore carico di riduzione delle tasse sul lavoro; alcuni investimenti produttivi mirati di spesa pubblica; una quota andrà alla riduzione del debito e del deficit", ha osservato il premier. Quanto infine alla Stabilità, si registra un'uscita del viceministro Stefano Fassina sull'emendamento che riguarda le agevolazioni per la costruzione degli stadi: "Così come formulata la bozza di emendamento del governo sugli stadi "non va", ha affermato, aggiungendo che "potrebbe non essere presentata". Opionione condivisa dal ministro Orlando. 

Critico Renzi. Per il sindaco di Firenze, le privatizzazioni annunciate dal governo suonano più come una svendita, perché cadono in una fase di crisi e saranno fatte al ribasso. 

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