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martedì 18 giugno 2013

Disastro Europa: UE e Fmi si rinfacciano le responsabilità

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troika

18 giu – Alla fine della settimana scorsa Jose Manuel Barroso, Presidente della Commissione Europea, e Klaus Regling, capo del Fondo europeo di stabilità finanziaria (Efsf), hanno sollecitato la cessazione della partecipazione del FMI al programma per il salvataggio dell’Euro.
Gli si è aggiunto anche il Ministro delle Finanze della Germania Wolfgang Schäuble. In tal modo la “Troika”, che è già diventata uno degli attributi dell’area Euro – ossia Unione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale – che fino ad oggi sopportava il peso principale della politica anticrisi europea ora sta correndo il rischio di perdere una “forza di trazione”.
Intanto, in una relazione, pubblicata giorni fa, il FMI ha riconosciuto la serie di suoi errori che ha commesso nella gestione del processo di soluzione della crisi in Grecia. Ma al tempo stesso esso ha accusato di azioni poco competenti anche gli economisti dell’Ue. Sull’acutezza delle polemiche si può giudicare da una dichiarazione, riportata dai mass-media, che ha fatto Olli Rehn, Commissario Ue agli Affari monetari, il quale ha detto, in particolare: “Non trovo onesto e giusto il tentativo del FMI di lavarsene le mani, versando l’acqua sporca sulle spalle europee”.
Riflettendo sulle prospettive dei rapporti con il Fondo Monetario Internazionale, Barroso ha precisato che finché la Troika non avrà conclusol’attuazione dei programmi per il supporto delle finanze della Grecia, dell’Irlanda, del Portogallo e di Cipro, non è il caso di parlare di cessazione della cooperazione. Tuttavia, cosa c’è dietro del passo diplomatico di Bruxelles nei confronti al membro, in sostanza, trainante della Troika? Come scrive il quotidiano austriaco “Die Presse”, il fatto che il FMI sia guidato da un europeo – la francese Christine Lagarde – non deve trarre in inganno nessuno! In sostanza, – sottolinea l’edizione,- il FMI è un’organizzazione interamente controllata dagli Usa.
L’economista tedesco presso la Banca svizzera UBS Martin Lück è convinto che non è sufficiente riconoscere gli errori commessi nel salvataggio dell’economa greca:
Se ora qualcuno dirà a cose fatte “Stop, abbiamo fatto un errore, facciamo marcia indietro!”, ciò non sarà d’aiuto agli europei. La mia valutazione è questa: siamo stati per lungo tempo a dipendere dagli esperti del FMI e abbiamo tratto molte lezioni dalle azioni della Troika. Ora è giunto il momento di andare avanti da soli!
Peraltro, al momento la Troika rimane impegnata nell’impresa comune

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