Il senatore lucano Petrocelli: “Il Movimento 5 Stelle inizia un percorso partecipato con esperti internazionali come la professoressa D’Orsogna ed il professor Ortolani che porterà a formulare una proposta di legge ad hoc a tutela di acqua, aria e terra e per fermare le lobby petrolifere”.
“È tempo di una legge speciale sul petrolio! I petrolieri e i loro amici politici perforano in ogni direzione nel nostro sottosuolo, anche fino a 7 km di profondità. Usano molte sostanze chimiche, spappolano la roccia di scisto e con essa la serenità di intere comunità che dal suolo e dal sottosuolo ricavano la loro sussistenza quotidiana. Perforano dove meglio credono, senza alcun limite e controllo, anche vicino agli ospedali, nei corsi d’acqua, nelle aree di ricarica dei bacini idrici e delle sorgenti, nei centri abitati, lungo le faglie sismiche o nelle aree coltivate. Sceglie Scaroni, decide Passera, permette Clini, promulga Romani, conferma Zanonato e il cittadino subisce senza nemmeno essere ascoltato e realmente ripagato dei danni accumulati. È tempo di una legge speciale che abolisca le royalties in ambito petrolifero (sono la distrazione di massa, l’osso da litigarsi, mentre loro ti devastano indisturbati il tuo futuro), e che fermi gli effetti che l’attività estrattiva, altamente invasiva, provoca sull’aria, sul suolo, nel sottosuolo e soprattutto al ciclo dell’acqua e alla catena alimentare umana.
Un bel bicchiere d’acqua ristoratore ci aiuta a deglutire, a far pipì, a reidratarci e, se non li fermiamo, ci aiuterà anche a inquinarci irreversibilmente.
L’acqua italiana è, infatti, malata da tempo, e, nel tempo, da bravo malato terminale qual è, il suo stato di salute è andato peggiorando. L’Ispra nel 2013 ha denunciato che met à delle nostre acque sono avvelenate, http://notizie.tiscali.it/articoli/interviste/13/04/ispra-contaminazione-acqua.html, ma nel 1989, al tempo dell’atrazina nelle falde lombarde, http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/02/12/atrazina-ultimo-atto.html, quando il grave inquinamento fu risolto per legge aumentando i limiti di tolleranza umana, non stava certo meglio.
L’acqua italiana è, infatti, malata da tempo, e, nel tempo, da bravo malato terminale qual è, il suo stato di salute è andato peggiorando. L’Ispra nel 2013 ha denunciato che met à delle nostre acque sono avvelenate, http://notizie.tiscali.it/articoli/interviste/13/04/ispra-contaminazione-acqua.html, ma nel 1989, al tempo dell’atrazina nelle falde lombarde, http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/02/12/atrazina-ultimo-atto.html, quando il grave inquinamento fu risolto per legge aumentando i limiti di tolleranza umana, non stava certo meglio.
Di volta in volta il nostro bene primario lo troviamo condito con l’arsenico, con i fitofarmaci, con i nitrati e, chiaramente, con gli idrocarburi.
Quando gli enti idrici o di controllo preposti fanno analizzare l’acqua che entra nella potabilizzazione, ricercano ben 37 metalli pesanti, molti dei quali riconducibili alle attività estrattive.
Quando gli enti idrici o di controllo preposti fanno analizzare l’acqua che entra nella potabilizzazione, ricercano ben 37 metalli pesanti, molti dei quali riconducibili alle attività estrattive.
Cromo, vanadio, nichel, manganese, mercurio, cobalto, ferro, rame, alluminio, eccetera …. sembra una miniera più che un bicchiere d’acqua, ma non ci puoi fare nulla: sono oramai degli habitué del nostro bicchiere d’acqua e te li devi bere, dicono, a norma di legge. Dove la legge italiana, però, non contempla il rischio di accumulo tra le tante sostanze presenti nell’acqua per uso umano o per uso agro-zootecnico né mette limiti (?) alla presenza di parecchi inquinanti, come ad esempio i noti cancerogeni berillio e idrocarburi C10-C40. Né, evidentemente, consente di bloccare l’erogazione dell’acqua potabile quando, come è accaduto con l’Acquedotto pugliese www.olambientalista.it/wp-content/uploads/2012/12/analisi-aqp-pertusillo1.pdf, si scopre che il potabilizzatore non ha fermato gli inquinanti berillio, C10-C40 con l’aggiunta del bario. Portandoli nelle case della gente …. senza limiti?
Al Senato della Repubblica, il Movimento 5 Stelle cerca di ripulirla, la nostra acqua, partendo dal possibile inquinamento da metalli pesanti che la “pesante” attività estrattiva mette nel nostro bicchiere di acqua, ma anche nel nostro piatto di insalata in un frullato o nella nostra bistecca, perché l’acqua si beve e … si mangia.
È tempo di una legge speciale sul petrolio: è una legge di tutela dell’ambiente; è una legge di tutela della salute umana; è una legge di economia, perché deciderà un diverso modo di “sfruttare” il territorio e la ridistribuzione della ricchezza collettiva, partendo dal combustibile primario che muove la società.
È una legge che mette i puntini sulle «i» della linea politica del Movimento 5 Stelle, quella che è nata con il blog www.beppegrillo.it ed è stata scritta dal lungo percorso “educativo” verso un nuovo modello socio-economico che ci ha portati in Parlamento.
È tempo di una legge speciale sul petrolio: è una legge di tutela dell’ambiente; è una legge di tutela della salute umana; è una legge di economia, perché deciderà un diverso modo di “sfruttare” il territorio e la ridistribuzione della ricchezza collettiva, partendo dal combustibile primario che muove la società.
È una legge che mette i puntini sulle «i» della linea politica del Movimento 5 Stelle, quella che è nata con il blog www.beppegrillo.it ed è stata scritta dal lungo percorso “educativo” verso un nuovo modello socio-economico che ci ha portati in Parlamento.
Il Movimento non può prescindere da alcuni punti cardine: la tutela del territorio, il rispetto di chi lo abita, il diritto alla salute, un diverso modello energetico ed economico per il Paese, la scuola pubblica e per tutti, la fuoriuscita dal fossile e il no netto all’ incenerimento dei rifiuti e del nostro futuro”.
Vito Petrocelli, portavoce Movimento 5 Stelle al Senato della Repubblica e Membro della Commissione Industria
PROGRAMMA MARTEDI’ 25 GIUGNO 2013
ore 9,30 convegno nella sala Tatarella, Camera dei Deputati, Roma per una visione d’insieme della questione petrolio.
Questa il progamma del convegno con temi e relatori:
«DIAMOLA A BERE AI PETROLIERI»
Nuove norme a tutela di acqua, aria e terra
ore 9,30 convegno nella sala Tatarella, Camera dei Deputati, Roma per una visione d’insieme della questione petrolio.
Questa il progamma del convegno con temi e relatori:
«DIAMOLA A BERE AI PETROLIERI»
Nuove norme a tutela di acqua, aria e terra
intervengono:
Vito Petrocelli e Mirella Liuzzi «Le ragioni di nuove disposizioni in tema di violenze al territorio e ai cittadini» (portavoce M5S al Senato della Repubblica e alla Camera dei Deputati)
Vito Petrocelli e Mirella Liuzzi «Le ragioni di nuove disposizioni in tema di violenze al territorio e ai cittadini» (portavoce M5S al Senato della Repubblica e alla Camera dei Deputati)
Luca Pardi – (presidente di ASPO-Italia)
Maria Rita D’Orsogna «Petrolio, gas e territorio – proposte»
(Docente di fisica California State University Northridge)
(Docente di fisica California State University Northridge)
Massimo Civita «Risorse idriche sotterranee: contrasto ai rischi di inquinamento comuni alle attività petrolifere»
(Professor of Applied Hydrogeology Politecnico di Torino)
(Professor of Applied Hydrogeology Politecnico di Torino)
Albina Colella «Petrolio-acqua, risorse strategiche nazionali: l’esperienza della Val d’Agri, il più grande giacimento d’Europa»
(professore ordinario di geologia, Università di Basilicata)
(professore ordinario di geologia, Università di Basilicata)
Franco Ortolani «Problemi geo-ambientali connessi alle attività del sottosuolo in aree interessate da faglie sismiche»
(Professore ordinario di geologia,Università di Napoli)
(Professore ordinario di geologia,Università di Napoli)
Giulio Menegari e Gianni Franzoni «Controllore e controllato: norme per l’istituzione di un organismo di controllo indipendente»
(tecnici del petrolio ex dipendenti Eni)
(tecnici del petrolio ex dipendenti Eni)
Giovanna Bellizzi (avvocato)
Enzo Di Salvatore «La disciplina giuridica del petrolio: problemi e prospettive» (professore associato di Diritto costituzionale, Università degli studi di Teramo)
Felice Santarcangelo e Giuseppe Macellaro – «Gli attivisti dell’ambiente» (No Scorie Trisaia/Ola e No Triv)
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