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domenica 21 luglio 2013

abbiamo circa 60 anni di terra coltivabile rimasta.

Consumo di suolo: ne abbiamo solo per altri 60 anni





Sembra incredibile. L’umanità ha coltivato la terra per migliaia di anni, e non c’è nulla che ci appaia più “infinito” della risorsa suolo coltivabile. Invece non è così: sembra che ne abbiamo solo per altri 60 anni, continuando con la tendenza in atto. E non sono catastrofisti svitati o decrescitisti allarmisti a dirlo, ma nientedimeno che il World Economic Forum. Trovate tutto qui sul “Time”, ecco una traduzione: «Un calcolo a spanne dell’attuale tendenza di degrado dei suoli suggerisce che abbiamo circa 60 anni di terra coltivabile rimasta. Il 40% delle terre agricole del mondo sono classificate come degradate o molto degradate – quest’ultima definizione significa che il 70% dello strato superficiale, quello che consente alle piante di crescere, è ormai andato».
A causa dei sistemi moderni di agricoltura intensiva, il terreno superficiale ricco di humus sta andando perso a un ritmo che è da 10 a 40 volte suolo fertilesuperiore a quello di naturale rimpiazzo. Le conseguenze saranno che perderemo il 30% di produzione di cibo nei prossimi 20-50 anni, e ciò rispetto ad una domanda che si prevede aumentata del 50%. Ulteriori conseguenze? Alcune le abbiamo già viste: rivolte nei paesi più colpiti dal rincaro dei generi alimentari. Si assisterà anche a fughe di massa verso i paesi più “ricchi”, oltre che alla disperata corsa all’accaparramento delle residue terre buone da parte di chi può permetterselo, ovvero quel land grabbing che sta già avvenendo proprio sotto i nostri occhi.
Leggete l’articolo. E ricordatevi, per tornare in Italia, che qui si è parlato solo di erosione. Aggiungete all’equazione anche le cementificazioni selvagge, le Grandi Opere, le discariche legali o illegali, l’abbandono delle campagne alla desertificazione da parte dei contadini che non riescono più a vivere a causa di un folle sistemaeconomico, e potrete tirare le somme su quanto cibo anche il nostro paese avrà la possibilità di produrre nei prossimi anni e decenni. Perché va bene preoccuparsi per l’Imu o il debito, ma se il futuro è la pancia vuota allora è il caso di metterla subito al primo posto.
(Debora Billi, “Consumo di suolo, ne abbiamo solo per altri 60 anni”, dal blog “Crisis” del 19 dicembre 2012).


http://www.libreidee.org/2012/12/consumo-di-suolo-ne-abbiamo-solo-per-altri-60-anni/

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