Black Carbon in atmosfera nelle aree industriali di Tito e Viggiano
Pozzo Alli 2 OR - Villa d'Agri
È in fase di pubblicazione su Aerosol and Air Quality Research, un articolo redatto dai ricercatori del Laboratorio di Interferometria e RAdiometria (LIRA) dell’IMAA-CNR in collaborazione con l’Osservatorio della Val d’Agri e l’Università della Basilicata, dedicato ad uno studio della componente carboniosa dell’aerosol atmosferico in due siti della regione Basilicata. Il Black Carbon (BC), e la sua componente organica (Organic Carbon, OC) rappresentano il residuo di processi di combustione. L’IPCC e il WHO hanno recentemente evidenziato come il BC contribuisca al riscaldamento globale e provochi effetti dannosi sulla salute umana.
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Nello studio in oggetto (doi: 10.4209/aaqr.2011.12.0236) si sono confrontati dati sperimentali raccolti in due siti della regione Basilicata caratterizzati da processi emissivi del tutto differenti. Il primo sito è la sede IMAA a Tito Scalo, dove il traffico veicolare, legato alla vicinanza (meno di un kilometro) al Raccordo autostradale Sicignano-Potenza, è la fonte principale dell’emissione del Black Carbon.
Il secondo sito è localizzato nei pressi del Centro Olio Val d’Agri ( COVA) di Viggiano dove è in funzione un impianto di pre-trattamento del petrolio estratto in quell’area. E’ emerso che i processi di combustione aventi luogo presso il COVA causano l’emissione continua in atmosfera di aerosol, in particolare nella frazione fine (diametro aerodinamico < 2.5 µm), contenenti sia BC che OC.
L’etalometro MAGEE Scientific AE31, utilizzato per le misure, consente di misurare l’attenuazione ottica su filtro in corrispondenza di 7 lunghezze d’onda ( da 370 a 950 nm) dovuta all’accumulo delle particelle carboniose. Grazie ad una procedura di best-fit precedentemente messa a punto ( Esposito et al., 2012) ed applicata ai 7 coefficienti di assorbimento, è stato possibile individuare le variazioni dei processi di combustione all’origine della produzione degli aerosol carboniosi, a partire dall’analisi delle loro proprietà spettroscopiche.
I risultati ottenuti possono così essere sintetizzati:
le emissioni di BC nel sito di Tito Scalo sono caratterizzate da un andamento con due picchi giornalieri in corrispondenza delle ore di maggior traffico. Questo andamento scompare quando il sito è investito da masse d’aria provenienti dall’Est Europa e qui trasportate;
nel secondo sito non sono presenti i picchi legati al traffico e la componente a 370 nm è sempre maggiore di quella a 880 nm evidenziando la presenza di una componente organica dell’aerosol carbonioso. Inoltre variazioni dei processi produttivi nello stesso impianto portano alla produzione di aerosol con diverse proprietà ottiche
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Figura 1: a) Andamento temporale del BC a Tito Scalo con l’evidente andamento a due picchi legato alle ore di maggior traffico veicolare. b) Andamento temporale per il periodo 17-19 Gennaio 2011 della concentrazione di BC a Viggiano con la componente a 370 nm prevalente sulle altre.
Referenze
Esposito, F., Calvello, M., Gueguen, E. and Pavese, G., 2012. A New Algorithm for Brown and Black Carbon Identification and Organic Carbon Detection in Fine Atmospheric Aerosols by a Multi-Wavelength Aethalometer. Atmos. Meas. Tech. Discuss. 5: 1003–1027.
Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), 2007. In: Solomon, S., Qin, D., Manning, M., Chen, Z., Marquis, M., Averyt, K.B., Tignor, M., Miller, H.L., editors. Climate Change 2007: The Physical Science Basis. Contribution of Working Group I to the Fourth Assessment Report of the Intergovernmental Panel on Climate Change. CambridgeUniversity Press, Cambridge, United Kingdom and New York, NY, USA, 2007, 996 pp.
World Health Organization (WHO), 2012. Health effects of black carbon. (http://www.euro.who.int/__data/assets/pdf_file/0004/162535/e96541.pdf). [Fonte: CNR Tito Scalo]
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