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martedì 30 luglio 2013

I Savoia, la Legge Rattazzi e la Profetica
Maledizione di San Giovanni Bosco
La Storia non raccontata dalla "storia ufficiale", all'Indomani
della Breccia di Porta Pia, e dell'assalto liberal-massonico
alla Chiesa di Roma
Casa Savoia e l'intimazione di Don Bosco: "non abolite gli
ordini religiosi, o sarà peggio per voi!"

di Sergio Basile
Don Giovanni Bosco
 Quel che gli storici liberali dimenticano…                                                          
Torino, Roma – Abbiamo visto come il "Casato Savoia" ebbe un ruolo centrale sia nell'impoverimento del Mezzogiorno, che nel golpe massonico-liberale ai danni dellaChiesa Cattolica di Roma, sfociato nella storica e "mitica" (o meglio fin troppo mitizzata) "Breccia di Porta Pia"; sia (in compartecipazione) nella distruzione deiBorbone. Il tutto sotto la sapiente regia della massoneria inglese e dei Rothschild. Tanto per cambiare! Ma c'è un aspetto davvero curioso  quanto occultato dai libri di storia che quest'oggi vogliamo raccontarvi. Per onor di cronaca e per giustizia. vediamo!
risorgimento
 Il Golpe massonico-liberale e la Legge Rattazzi – La Storia insegna         
Nel 1855, cioè qualche anno prima che si concretizzasse la celeberrima unificazione d'Italia (1861) che si realizzò – è bene non scordarlo mai – sul sangue innocente di milioni di Italiani del Sud, allegramente massacrati (vedi modello "Pontelandolfo su tutti – articolo in allegato), sotto il Regno di Vittorio Emanuele II, venne approvata una discussa quanto iniqua legge, ispirata dai grandi burattinai anglofoni di cui sopra, che passò alla storia come Legge Rattazzi. Essa, creò l'humus culturale ideale a quella che sarebbe stata la Breccia di Porta Pia (20 Settembre 1870). La Legge Rattazzi comportò, tra lo sconcerto generale, la soppressione degli ordini religiosi e l'incameramento dei loro beni: sempre nel nome di una esasperata e illogica laicità sociale imperante, figlia della più pura dottrina "massonico-illuminata" ed "illuminista". Anche se all'ora ciò avvenne in maniera meno subdola, senza cioè che nessuno parlasse di IMU o altre fesserie del genere (vedi paradigma contemporaneo: quel che sta accadendo in paesi come Portogallo e Cipro – vedi articoli in allegato). Ma un fatto avvenne! Un fattostraordinario! Un fatto destinato ad entrare nella storia dal portone principale, malgrado gli storici soffrano ancora oggi di strane forme di amnesia. Don Bosco (San Giovanni Bosco) in quegli anni cupi e feroci, e poco prima dell'approvazione della legge, fece due profezie al re,  sul destino di Casa Savoia e sulle conseguenza che la sua condotta immorale avrebbe causato sulla stessa.
  
  Le Straordinarie Profezie di Don Bosco a Vittorio Emanuele II                
(Dal libro-diario, I Sogni di Don Bosco – Ed.: Elledici, 1987; Cfr.: G. Barra "Don Bosco e la Persecuzione Risorgimentale") - Come ci illustra lo scrittore Gianpaolo Barra nel dicembre del 1854, mentre in Parlamento la "Rattazzi" era in discussione, Don Bosco fece un sogno del quale informò tempestivamente il Re. Il Santo aveva sognato un bambino che gli affidava un messaggio. Il messaggio diceva: "Una grande notizia! Annuncia: gran funerale a corte". Ma a distanza di giorni, vista l'incredulità del sovrano, fu necessario un altro avvertimento, successivo ad un nuovo sogno. Il bambino questa volta rincarava la dose, aggiungendo: "Annunzia: non gran funerale a corte, ma grandi funerali a corte!". Don Bosco ammonì nuovamenbte il Re, invitandolo a non sfidare Dio e a non far approvare la legge. Ma Vittorio Emanuele II fu irremovibile e non prestò ascolto alle parole di quel "prete pazzo" o quanto meno esaltato.

  La Morte della regina Madre e il Terzo Avvertimento                                 
Allora accade qualcosa di incredibile: Il 5 gennaio l855, mentre il disegno di legge era in Parlamento, giunse la notizia della fulminea malattia di Maria Teresa (madre del Re). Sette giorni dopo -all'età di 54 anni - la Regina madre morì. Ma non finisce qui (e per cortesia non chiamatele coincidenze!). Il giorno dopo, la moglie di Vittorio Emanuele IIMaria Adelaide, al ritorno del funerale si ammalò improvvisamente di metro-gastroenterite. Poche ore dopo il Re Vittorio Emanuele (II) ricevette un nuovo "segnale" da Don Bosco: si trattava di una nuova lettera. La terza. "Persona illuminata ab alto - recitava testualmente lo scritto - ha detto: Apri l'occhio! E' già morto uno. Se la legge passa, accadranno gravi disgrazie nella tua famiglia. Questo non è che il preludio dei mali. Erunt mala super mala in domo tua (saranno mali su mali in casa tua). Se non recedi, aprirai un abisso che non potrai scandagliare".

  33 – La Morte della Regina Maria Adelaide e di Ferdinando di Savoia    
Bene, appena 4 giorni dopo il ricevimento di questa lettera sapete cosa accadde? La giovanissima Regina Maria Adelaide morì (20 gennaio l855). Quella stessa sera – come predetto da Don Bosco – Ferdinando di Savoia (fratello del Re)  si ammalò e morì dopo due settimane. Entrambi (sia Maria Adelaide, che Ferdinando) trapassarono all'età di soli33 anni. Ma neppure questi straordinari eventi servirono a fermare la diabolica testardaggine del Re. La legge Rattazzi fu approvata alla Camera circa un mese dopo (2 marzo).

 Passa la "Rattazzi" in Senato – Muore Vittorio Emanuele Leopoldo        
 Altra "coincidenza" (si fa per dire) capitò al momento dell'approvazione della legge in Senatomorì - tra lo sbigottimento generale - il piccolo Vittorio Emanuele Leopoldo, il figlio più giovane del Re. E il ricordo non può che andare al celebre passo biblico della morte del figlio del Faraone d'Egitto, sordo alle parole di Mosé, che gli chiedeva invano di liberare dalla schiavitù il suo popolo, e ai flagelli divini sull'Egitto. Analogia impressionante! Non trovate?  "La famiglia di chi ruba a Dio è tribolata e non giunge alla quarta generazione". Così terminava la terribile profezia del Santo.

  La Soppressione delle Case Religiose e il Pentimento tardivo                   
Malgrado ciò, e malgrado la scomunica di Papa Pio IX  (che coinvolse tutti "gli autori, i fautori, gli esecutori della legge") il Re firmò per la chiusura/soppressione di 334 case religiose. Il perdono di Pio IX giunse solo nel 1859, su richiesta di Vittorio Emanuele. Atto di clemenza di grandissima portata, visti gli sfaceli fatti!

  Corsi e Ricorsi storici… Dio non dimentica!                                                     
Ma la profezia di Don Bosco si realizzò fino in fondo: Vittorio Emanuele II morì di malaria a soli 58 anni (febbre curiosamente contratta a Roma, in occasione della Breccia di Porta Pia); Umberto I (suo successore, anch'egli massone) muorì a 56, per mano dell'anarchico Bresci. Vittorio Emanuele III (secondo successore) come noto, fuggì nel 1943. Il terzo  genito (Umberto II) fu esisliato all'indomani del contestatissimo ed ambiguo Referendum. Egli fu in carica solo per poche settimane. Dio, come vedete, realizzò le promesse fatte in sogno a don Bosco. Certo, ripensando a questi fatti, ed alla storia attuale (che molto somiglia in diversi aspetti agli  eventi ed al contesto storico raccontato) in una sorta di ricorso storico di vichiana memoria;  ripensando a questo tempo di falsità e attacchi senza precedenti a Dio, alle Nazioni sovrane ed ai popoli, ci vorrebbe proprio un altro buon profeta per i nostri governanti! Ma d'altra parte – non dimentichiamolo – Dio libera sempre il suo popolo. La Scrittura insegna! E solo questione di fede e tempi…
Sergio Basile (Copyright © 2013 Qui Europa)

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