OccupyPd, la protesta #mobbasta: “Chiediamo un cambio netto al partito”
L'iniziativa promossa con un hashtag su twitter e rilanciata anche da Pippo Civati e Laura Puppato prevede che i circoli espongano l'appello delle primarie "Italia bene comune". Un foglio da strappare per scriverci sopra: "La prossima volta firmatevela voi"
Pippo Civati la definisce “l’ultima iniziativa luterana di OccupyPd“, mentre Laura Puppato la retwitta precisando: “Siamo nel Pd per cambiare il Paese non per salvare Alfano“. I circoli democratici hanno pensato a una nuova protesta online contro le promesse non mantenute del partito e hanno deciso di esporre l’appello “Italia bene comune”, quello che “ci fecero firmare alle primarie”. L’obiettivo? Strapparlo in mezzo e scriverci sopra: ”La prossima volta firmatevela voi. Mobbasta”. Una parola che diventa anche un hashtag su twitter.
Su Facebook, i ragazzi di OccupyPd ricordano la lunga lista di episodi da cui sono rimasti delusi dall’inizio della nuova legislatura: “I 101 traditori – scrivono – il governissimo, la mozione Giachetti, gli F35, la sospensione dei lavori della Camera, il caso Alfano… #mobbasta. Fino a che punto dobbiamo rinnegare noi stessi? Oggi molti di noi in segno di protesta appenderanno sulla porta dei propri circoli in tutta Italia questo foglio, che tutti ricordiamo con amarezza e che rileggere oggi fa solo rabbia. Noi abbiamo firmato, ma la nostra dirigenza? Fatelo anche voi, nei vostri circoli di tutta Italia, che siate iscritti delusi o elettori inferociti”.
Ci sono anche le istruzioni: “Stampate il foglio, strappatelo, appendetelo alla porta di un circolo, fotografatelo, postate la foto su questa pagina Facebook e su twitter usando l’hashtag #mobbasta e scrivendo di che circolo si tratta”. Poi promettono di continuare “a protestare, finché non ci ascolteranno. Per cambiare questo partito e poi il paese”. Posizione confermata anche da Elly Schlein, tra i volti di OccupyPd: “Noi chiediamo un cambio di passo netto al Pd, facce, metodi e contenuti diversi. Tutto da dibattere in congresso vero”.
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