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sabato 20 luglio 2013

FMI; l'IMU non si può abbolire

L'equità del FMI

International Monetary Fund
A seguito della visita dei controllori dei conti d'oltreoceano,  ben interessati a distruggere l'economia europea, onde far fuori un mercato concorrente a quello statunitense, ci si sente dire che l'IMU non si può abolire per una questione di equità.
Il nostro Ministro dell'Economia Saccomanni, da bravo scolaretto, si mette sull'attenti e risponde signor sì, signore, ci adegueremo.
Non mi aspettavo certo che replicasse appellandosi ad una sovranità nazionale che non esiste più, essendo stata ceduta agli organi sovrannazionali Ue-Usa.
Solo un mese fa o poco più, è bene ricordarlo, questa casta di parassiti ostaggio dei banchieri di cui lo stesso Saccomanni è esponente, ha approvato il Two Pack cedendo così l'ultima parola sulla redazione del bilancio nazionale a Bruxelles. Per cui, niente guizzo di orgoglio nazionalista possibile.
Ma che almeno respingesse la scusa di una fantomatica equità, questo sì. Questi oscuri avvoltoi sostengono che l'Imu esiste in tutti i paesi europei, per cui non si può abolire nemmeno sulla prima casa. Poteva ricordare il Ministro per l'Economia Saccomani a costoro che la Corte dei Conti il 27 giugno ha calcolato come la pressione fiscale in Italia sia superiore di ben 3 punti percentuali alla media europea, ragione per cui secondo il principio di equità andrebbe abbassata ( o elevata negli altri paesi)?
Poteva almeno replicare che in Italia, sempre la Corte dei Conti (a questo punto organo inutile, ora ci pensa il FMI) ha enunciato che la pressione fiscale è del 53%?
Devo presumere che questi dati il Ministro non li abbia? In realtà, il carico tributario sugli italiani è ben del 75%, il più alto AL MONDO.
E qui dov'è l'equità? Saccomanni non aveva il fegato per richiedere allora o di abbassarla in Italia o che tutte le altre nazioni dell'area euro la innalzassero al nostro livello?
Per giunta che ci si faccia imporre come gestire l'economia nazionale da un organo che ammette il proprio fallimento sia con la Grecia, sia con l'Irlanda, con l'Islanda e tutti gli altri PIIGS, è proprio l'umiliazione più grave che si possa infliggere ai propri sudditi. Il Fondo Monetario Internazionale ha ammesso che l'austerità richiesta anche dallo stesso ha peggiorato drasticamente l'economia dell'Eu. Quest'ammissione di colpa giunge ad inizio 2013 ed i nostri costosi sguatteri nei palazzi che fanno? Poco più di un mese fa cedono carta bianca totale a questi dotti e sapienti cultori della morte delle nazioni. Alla luce di questi errori, Saccomanni non avrebbe forse dovuto evidenziare come non fosse opportuno che costoro dispensassero lezioni di contabilità, alla luce dei risultati di vistoso crollo del benessere nella Ue?
E' lecito pensare che fosse questo l'obiettivo? Magari in vista di spianare la strada agli accordi della Nato economica?
Perché non si possono abbassare le tasse? Dobbiamo risarcire fantomatici investitori internazionali? Magari paghiamo noi la perdita dovuta alla sentenza dell'Efta in favore del popolo islandese? 
E se non si abbassa la pressione fiscale, mi sanno dire cotanti geni come intendono incoraggiare la ripresa economica che solo favorendo i consumi potrebbe riattivarsi? E poi fingono anche una viscida e pelosa preoccupazione per la disoccupazione.

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