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lunedì 22 luglio 2013

Troika per tutti

Troika per tutti! (Governance economica per principianti).



Da Corporate Europe un piccolo manuale per spiegare la crisi ai principianti e sollecitare i cittadini europei alla resistenza


Traduzione di Ugo Sirtori
Come e perché la politica economica dell'UE cambia le nostre vite

A partire dallo scoppio della crisi l'UE ha sviluppato una nuova legislazione per controllare la politica economica degli stati membri, chiamata "governance economica". Anche se queste leggi e le materie che toccano vengono discusse come se fossero soltanto materie da tecnici, esse incidono sulla nostra vita quotidiana, dal taglio dei salari, ai servizi privatizzati, passando per le pensioni perse. Ecco una breve descrizione degli effetti di alcune di queste riforme.


Cosa ha provocato la crisi?

Perché l'Europa è in crisi? Perché 5 anni fa, scommesse pazze fatte dalle banche hanno fatto saltare in aria i mercati finanziari. Ciò ha generato effetti particolarmente gravi in Europa a causa degli squilibri esistenti tra i diversi paesi. Un mercato unico liberalizzato e la moneta comune hanno messo i paesi in competizione sfrenata e, negli anni precedenti la crisi, ci sono stati vincitori e vinti. Una causa importante degli squilibri è stata la repressione dei salari dell'ultimo decennio in paesi come la Germania, che ha avuto un effetto drammatico su altri paesi dell'eurozona. Mentre l'economia tedesca e di qualche altro paese diventavano più forti, altri paesi come la Grecia venivano messi all'angolo.  

La crisi finanziaria ha colpito tutti, i debiti pubblici sono aumentati ovunque a causa di costosi salvataggi bancari. Ma i paesi dell'eurozona che si sono trovati dalla parte perdente si sono cacciati in guai più grossi degli altri.

 
La versione mitologica della crisi


L'élite politica ed economica comprende questo meccanismo? No:
al contrario, ci stanno raccontando una favola nella quale la crisi è stata creata da stati irresponsabili che si sono indebitati eccessivamente a causa della spesa pubblica - dimenticandosi molto opportunamente di citare il debito pubblico creato per salvare le banche private - e indicano come colpevoli i mercati del lavoro non competitivi e i salari nel sud Europa, spacciando l'assurda bugia che i problemi economici sono stati causati dai pigri europei del sud. Questa falsa storiella fa sembrare l'austerità e l'attacco ai salari come la soluzione più logica.

Imporre austerità perpetua! Troika per tutti!

La via più evidente per imporre queste politiche da parte dell'UE è attraverso le gravose condizioni sui prestiti all'Irlanda, al Portogallo, alla Romania, alla Bulgaria e alla Grecia. L'esecutore è la famigerata "Troika" - la BCE, la Commissione Europea e il Fondo Monetario Internazionale. 

Ma in parallelo, un nuovo sistema di "governance economica" è stato messo in piedi per imporre austerità a tutta la UE. Per farlo, negli ultimi anni, l'UE ha approvato diversi “Packs” “Compacts”, con nomi oscuri e fuorvianti come “Euro Plus Pact”, “Fiscal Compact”, “Six Pack” o “Two Pack”. Il “Six Pack”, “Two Pack” e gli altri non riguardano  offerte di birra o l’hip-hop, sono invece vincoli per condizionare le politiche di bilancio dei paesi membri – qualsiasi sia la scelta degli elettori, i governi dovranno seguire delle regole di spesa prefissate – e imporre austerità senza fine. 

Secondo le nuove regole, i paesi devono ridurre i propri debiti pubblici e i deficit non possono superare certi limiti. Se la Commissione Europea – un’istituzione potente ma non eletta democraticamente – ritiene che queste regole siano state violate, può punire il paese in questione applicando sanzioni.

I diritti sociali sono il male – la competitività è tutto

In più, la Commissione misura la “competitività” di ciascun stato
membro, per esempio attraverso l’evoluzione dei livelli salariali. 

Se la Commissione vede “squilibri” – per esempio la Commissione spesso considera i salari troppo alti – può mettere in atto sanzioni economiche e forzare il paese in questione a cambiare politica economica.  

In generale, queste regole promuovono politiche favorevoli al profitto, e fanno pressione sugli stati membri per ridurre le spese sociali e tagliare i servizi pubblici. Stretti vincoli di bilancio hanno un effetto diretto sul nostro tenore di vita. L’istruzione, le cure mediche, le pensioni e i salari del settore pubblico vengono tagliati per risparmiare, mentre i servizi pubblici vengono privatizzati per fare cassa in poco tempo. Se non fai parte della classe dei super-ricchi, sarai tu, la tua famiglia e i tuoi figli a subire tutto questo.

Inoltre, la misura della “competitività” provoca una pericolosa corsa al ribasso dove il paese con i salari più bassi è visto come il “vincitore”, perché  investire là sarà  meno costoso e sarà più facile  esportare. Ma chiaramente non tutti in questo paese beneficeranno della vittoria - tutto il contrario.

Il meglio deve ancora arrivare

Ma le élite europee non si fermano qui. Al momento la Commissione Europea e il governo tedesco stanno spingendo per i cosiddetti  “Contratti di Competitività”. L’’idea è che i paesi della UE dovrebbero firmare dei contratti con la Commissione che li obbligherebbero a condurre specifiche “riforme strutturali”, probabilmente in cambio di benefici finanziari. Queste riforme danneggerebbero gravemente le fondamenta della democrazia, perché la competenza a decidere il corso economico di un paese passerebbe dai parlamenti democraticamente eletti alla Commissione Europea.

Come sappiamo dalle raccomandazioni economiche della Commissione, queste riforme strutturali che suonano così innocue, molto probabilmente distruggeranno il diritto alla contrattazione collettiva dei contratti di lavoro, le leggi che regolano i licenziamenti, i regimi delle pensioni pubbliche e costringeranno alla liberalizzazioni di molti servizi indispensabili. Tutte queste cose sono fondamentali per il nostro livello di benessere e per il diritto di difenderlo e di migliorarlo. Una volta persi, questi diritti saranno molto più difficili da riconquistare.

Cosa posso fare io?

Queste politiche impongono a milioni di persone di pagare un caro prezzo, hanno un effetto estremamente dannoso sulle economie degli stati membri in tempo di crisi, e mettono in pericolo la democrazia. Pertanto dobbiamo agire insieme ora! Informati e informa gli altri. Organizza riunioni e azioni contro le leggi che già hanno fatto passare e in particolare contro quelle che stanno cercando di implementare. Possiamo ancora fermare questo progetto, ribaltarlo, e cambiare il corso degli eventi in Europa. Ma questo richiederà uno sforzo coordinato di informazione pubblica e resistenza che guardi al di là dei confini nazionali e si organizzi oltrepassando i confini degli stati membri.

Per altre informazioni:

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