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sabato 7 settembre 2013

Banks: la gente è contro la guerra, Obama sarà fermato

Gli Usa non hanno il dovere di attaccare la Siria, soprattutto se unilateralmente. Le conseguenze sarebbero imprevedibili e si rischia di causare ancora più vittime. Per un attacco del genere, Obama avrebbe dovuto ottenere prima l’ok dell’Onu, facendo ricorso alla diplomazia con Russia, Cina e, perché no, anche Iran. Ma purtroppo la sua amministrazione ha sbagliato tutto dall’inizio. La minaccia della “linea rossa” contro l’uso di armi chimiche è stato un grave errore, che oggi nessuno ammette. Ora Obama è in un vicolo cieco. Invece doveva negoziare dietro le quinte per raggiungere un compromesso. Senza fare annunci così deleteri.
In Iraq e Afghanistan ci ha tirato fuori dai pantani ereditati da Bush, ma se pensiamo alle ultime mosse americane in Libia, Egitto e ora la Siria… beh, Obamanon ha fatto certo una bella figura. Obama non ha un vero piano per la Siria, improvvisa, mi sembra incerto e naif. Non infonde alcuna sicurezza nei cittadini americani e rischia di portarci nei guai. Un vero “guerriero riluttante”, come lo ha definito “Time”. Molto riluttante. È palese che Obama stia facendo di tutto per non andare in guerra. Da uomo di pace, votò “no” all’intervento in Iraq quando era senatore. Al di là degli annunci ufficiali, non è affatto convinto di bombardare la Siria. È sicuramente rimasto sconvolto dalle immagini dell’attacco chimico. Ma non se la sente. Così ha deciso di scaricare l’onere al Congresso. E il Congresso voterà no. Perché, prima del voto, i membri della Camera ne avranno discusso per giorni con i loro elettori. E gli Lo scrittore Russell Banksamericani sono in stragrande maggioranza contrari.
Il loro pensiero ora va all’economia e al lavoro, non alla guerra. L’ennesimo intervento militare frenerebbe la ripresa. E difficilmente i parlamentari tradiranno chi li ha eletti. Checché ne dica Kerry, se il Congresso dice no, Obama non agirà mai. Anche di fronte all’uso di armi chimiche contro i civili, un potenziale intervento deve avvenire sempre sotto l’egida dell’Onu. Gli Usa non possono essere sempre e comunque il “superpoliziotto” del mondo, soprattutto dopo i disastri targati Bush: non è un dovere e nemmeno un diritto.
(Russell Banks, dichiarazioni rilasciate ad Antonello Guerrera per l’intervista “Il Congresso boccerà Obama”, pubblicata da “La Repubblica” il 4 settembre 2013).

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