Chissà cosa avrà pensato Obama quando gli arabi delle petromonarchie del Golfo, Arabia Saudita e Qatar fra le sospettate, con l'Italia fra gli Amici della Siria, nemiche giurate di Bashar al Assad e grandi fornitrici di soldi e armi ai ribelli siriani, gli hanno offerto di coprire i costi dell'operazione Siria a patto di far cadere il presidente siriano e invadere il paese per farne dono a loro, con gli americani ridotti al rango di mercenari.
Per carità, non che non si fosse capito. Si sapeva da tempo. Il sospetto c'era e la conferma del sospetto è arrivata il 4 settembre durante l'audizione al Congresso di John Forbes Kerry. Incalzato dalla repubblicana lleana Ros-Lehtinen, membro della Camera dei Rappresentanti per lo Stato della Florida, il segretario di Stato di Obama non ha potuto, imbarazzato, che confessare ciò che l'amministrazione Obama nascondeva e nasconde da tempo e cioè che gli arabi, sì, s'erano offerti, con l'offerta ancora oggi sul tavolo, di pagare la Casa Bianca perché la Siria fosse invasa e Bashar al Assad deposto.
"With respect to Arab countries offering to bear costs and to assess, the answer is profoundly yes!" ha risposto Kerry all'incredula repubblicana. E ancora: "They have. That offer is on the table". Come se per Kerry fosse la cosa più naturale del mondo attaccare un paese sovrano su commissione, ricevendo soldi in cambio, aggirando le leggi internazionali, creando a tavolino un casus belli, falsificando prove.
Del resto, i ricchi arabi non potevano che rivolgersi agli americani, grandi esperti di attacchi militari e invasioni di paesi sovrani. Un know-how senza rivali. Così, Kerry: "In fact, some of them have said that if the United States is prepared to go, do the whole thing the way we've done it previously in other places, they'll carry that cost."Come dire, visto? Ora abbiamo anche i finanziatori, per cui niente aggravio per le casse federali e avremo altri soldi in cambio.
E mentre la Cia continua ad addestrare, pagare e armare su ordine della Casa Bianca i ribelli siriani e a falsificare prove, Obama a minacciare, Kerry a incartarsi, gli arabi a sventolare banconote sotto il naso del presidente americano, chi crederà dopo queste rivelazioni che l'attacco contro la Siria, fra gli altri illegale, sarà limitato giusto per intimorire il signore di Damasco?
L'invasione della Siria, con le armi chimiche usate come casus belli, era nel cassetto della Casa Bianca da tempo e nel cassetto era tornato timido per non dare nell'occhio, mandando in avanscoperta parole di senso contrario, che avranno forse potuto ingannare il mondo, ma non tutti per fortuna.
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