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martedì 17 settembre 2013

I Paesi Bassi, paladini del tetto al deficit, hanno deciso di non rispettarlo nel 2013

Di Redazione IBTimes Italia | 16.09.2013 17:39 CEST
Un contrappasso ironicamente "divertente" per i Paesi Bassi: uno dei paesi che più strenuamente ha difeso il tetto al rapporto fra deficit e prodotto interno lordo del 3 per cento, ha annunciato lunedì che non farà alcun tentativo per riportare il deficit relativo al 2013 entro tale soglia.
Secondo il governo nel 2013 il budget dovrebbe assestarsi al 3,3 per cento del prodotto interno lordo, mentre l'economia dovrebbe contrarsi dello 0,5 per cento, risultando così nel secondo anno di recessione consecutivo dopo la decrescita dell'1 per cento circa del 2012.
Da alcune settimane il governo sempre più traballante a causa di proteste contro l'austerità stava cercando di trovare la quadra per decidere una combinazione di tagli alle spese e aumenti delle tasse che permettesse di riportare sul binario giusto i conti pubblici nazionali.
Dopo la pubblicazione del report del Central Planning Bureau (CPB), che tra le altre cose mostra un deficit 2014 al 3,4 per cento del Pil, i leader dei partiti di governo, i liberali di centro destra e i laburisti di centro sinistra, hanno deciso che per il 2013 non vi sarebbero state ulteriori manovre di austerità, almeno per quest'anno.
A novembre 2012, quando fu nominato l'attuale governo guidato da Mark Rutte, si prevedeva che nel 2013 ci sarebbe stata una crescita del PIL dello 0,8 per cento ed un deficit al 2,7. Tuttavia da allora il mercato immobiliare è ulteriormente declinato, l'occupazione ha continuato a peggiorare, con un tasso di disoccupazione che è aumentato del 6 per cento da allora, mentre la spesa per i consumi ha registrato un sensibile ulteriore calo.
Ci si potrebbe aspettare una qualche presa di posizione molto dura da parte delle autorità europee, ma il commissario al budget europeo Olli Rehn ha già reso noto che, a causa della nazionalizzazione di sempre maggiore parte del sistema bancario olandese, Bruxelles farà finta di non vedere, come già avvenuto per altri paesi come la Francia, che ha annunciato nella scorsa settimana un peggioramento delle sue stime.
Unico paese ad essere osservato speciale, senza però rientrare in un programma apposito (come Portogallo, Grecia e Spagna), resta quindi l'Italia, sinora considerato uno dei pochissimi Paesi che sarà in grado di non rompere il tetto al deficit nel 2013..

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