Intervista a Michele Giarrusso di Giacomo Russo Spena
“Il Pd è ad un bivio, deve decidere da che parte schierarsi”. Parlare con Michele Giarrusso, senatore del M5S e membro della Commissione della Giunta per le Autorizzazioni, è un’impresa. Ricercatissimo. E’ al momento uno dei più attivi a Palazzo Madama nella battaglia per dichiarare ineleggibile Berlusconi. Oggi in Giunta è iniziato il dibattito con la relazione introduttiva del sen Augello (Pdl). Il voto alla fine dell’istruttoria. Tra qualche settimana, presumibilmente.
Giarrusso, l’abbiamo vista discutere animatamente con il senatore Caliendo (Pdl). Motivo del litigio?
Io e Casson del Pd abbiamo chiesto di acquisire la sentenza della Corte di Appello di Milano che ha condannato Berlusconi. Caliendo si è opposto dicendo che non persistono atti da acquisire poiché Mediaset non possiede autorizzazioni e concessioni. Siamo alla follia. Ho replicato, provocando, chiedendo l’intervento della Finanza. La difesa del Pdl è ridicola e disperata.
Il M5S ha sposato la causa?
Certamente, faremo il nostro dovere di opposizione e chiederemo l’incandidabilità di Berlusconi. Con tutti i nostri mezzi.
Il Pdl però parla di precedenti vincolanti in questi ultimi vent’anni che dimostrerebbero l’eleggibilità del loro leader…
Sciocchezze. La sentenza della Corte di Appello di Milano apre una nuova fase: afferma chiaramente come, anche negli anni passati, Berlusconi fosse il proprietario effettivo e concessionario delle reti televisive Mediaset. Il conflitto di interesse è palese, la legge del 1957 violata. Confalonieri addirittura è stato assolto.
Ci sono i numeri in Giunta per sancire il Cavaliere ineleggibile?
Teoricamente sì. Siamo 23 membri: di questi il presidente Dario Stefano (Sel) dovrebbe astenersi come prassi, 4 sono del M5S e 8 del Pd. Quindi…
Il Pd da che parte si schiererà?
E’ ad un bivio. O con noi o con Berlusconi.
Lei che si confronta quotidianamente coi colleghi democratici che sensazione ha?
E’ difficile capire. Sicuramente saranno per l’istruttoria in Giunta e per la discussione, allungando quindi i tempi. Poi si vedrà come voteranno. Qualcuno, come Casson, so che è per l’ineleggibilità.
Ma…
Temo i filo-berlusconiani nel Pd. Sono più di quanto si pensi!
Ha sentito le parole di oggi del deputato Speranza (Pd) sulla eleggibilità del Cavaliere?
Non importa il suo giudizio. La partita si gioca al Senato.
L’iter dell’istruttoria quanto durerà? Arriveremo al voto prima della sentenza di Cassazione del 30 luglio?
Il M5S sta lavorando in tal senso. Ho chiesto al presidente Stefano di stilare al prossimo incontro di martedì un fitto calendario. Questa storia è una priorità per tutti noi.
(11 luglio 2013)
“Il Pd è ad un bivio, deve decidere da che parte schierarsi”. Parlare con Michele Giarrusso, senatore del M5S e membro della Commissione della Giunta per le Autorizzazioni, è un’impresa. Ricercatissimo. E’ al momento uno dei più attivi a Palazzo Madama nella battaglia per dichiarare ineleggibile Berlusconi. Oggi in Giunta è iniziato il dibattito con la relazione introduttiva del sen Augello (Pdl). Il voto alla fine dell’istruttoria. Tra qualche settimana, presumibilmente.
Giarrusso, l’abbiamo vista discutere animatamente con il senatore Caliendo (Pdl). Motivo del litigio?
Io e Casson del Pd abbiamo chiesto di acquisire la sentenza della Corte di Appello di Milano che ha condannato Berlusconi. Caliendo si è opposto dicendo che non persistono atti da acquisire poiché Mediaset non possiede autorizzazioni e concessioni. Siamo alla follia. Ho replicato, provocando, chiedendo l’intervento della Finanza. La difesa del Pdl è ridicola e disperata.
Il M5S ha sposato la causa?
Certamente, faremo il nostro dovere di opposizione e chiederemo l’incandidabilità di Berlusconi. Con tutti i nostri mezzi.
Il Pdl però parla di precedenti vincolanti in questi ultimi vent’anni che dimostrerebbero l’eleggibilità del loro leader…
Sciocchezze. La sentenza della Corte di Appello di Milano apre una nuova fase: afferma chiaramente come, anche negli anni passati, Berlusconi fosse il proprietario effettivo e concessionario delle reti televisive Mediaset. Il conflitto di interesse è palese, la legge del 1957 violata. Confalonieri addirittura è stato assolto.
Ci sono i numeri in Giunta per sancire il Cavaliere ineleggibile?
Teoricamente sì. Siamo 23 membri: di questi il presidente Dario Stefano (Sel) dovrebbe astenersi come prassi, 4 sono del M5S e 8 del Pd. Quindi…
Il Pd da che parte si schiererà?
E’ ad un bivio. O con noi o con Berlusconi.
Lei che si confronta quotidianamente coi colleghi democratici che sensazione ha?
E’ difficile capire. Sicuramente saranno per l’istruttoria in Giunta e per la discussione, allungando quindi i tempi. Poi si vedrà come voteranno. Qualcuno, come Casson, so che è per l’ineleggibilità.
Ma…
Temo i filo-berlusconiani nel Pd. Sono più di quanto si pensi!
Ha sentito le parole di oggi del deputato Speranza (Pd) sulla eleggibilità del Cavaliere?
Non importa il suo giudizio. La partita si gioca al Senato.
L’iter dell’istruttoria quanto durerà? Arriveremo al voto prima della sentenza di Cassazione del 30 luglio?
Il M5S sta lavorando in tal senso. Ho chiesto al presidente Stefano di stilare al prossimo incontro di martedì un fitto calendario. Questa storia è una priorità per tutti noi.
(11 luglio 2013)
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